È stato condotto uno studio per valutare le differenze legate al sesso nella sopravvivenza e nella progressione in pazienti con melanoma metastatico di stadio III o IV e per confrontare i risultati ottenuti con i dati pubblicati in letteratura.
Sono stati raccolti i dati da 3 ampi studi randomizzati e controllati dell’EORTC ( European Organisation for Research and Treatment of Cancer ) in pazienti con melanoma di stadio III e da 2 studi in pazienti con melanoma di stadio IV.
Modelli di rischio proporzionale di Cox sono stati utilizzati per calcolare gli hazard ratio ( HR ) e un intervallo di confidenza del 95% per le donne rispetto agli uomini, con aggiustamenti per diversi gruppi di fattori confondenti per lo stadio III e lo stadio IV, rispettivamente.
Tra i 2734 pazienti di stadio III, le donne hanno mostrato un maggiore tasso di sopravvivenza specifica per la malattia a 5 anni rispetto agli uomini ( 51.5% versus 43.3% ), un hazard ratio aggiustato per sopravvivenza specifica per la malattia di 0.85 e un hazard ratio aggiustato per sopravvivenza libera da recidiva di 0.86.
Anche tra i 1306 pazienti di stadio IV, le donne hanno mostrato un vantaggio nella sopravvivenza specifica per la malattia ( tasso a 2 anni, 14.1% vs 19.0%; HR aggiustato, 0.81 ) e nella sopravvivenza libera da progressione ( HR aggiustato, 0.79 ).
Questo vantaggio del sesso femminile è risultato valido tra le categorie di età pre- e post-menopausa e tra diversi sottogruppi di prognosi.
Tuttavia, il vantaggio si è ridotto nei pazienti con malattia altamente metastatica.
In conclusione, il vantaggio persistente e indipendente legato al sesso femminile, anche dopo metastasi ai linfonodi e siti distanti, contraddice le teorie sulle differenze comportamentali correlate al sesso come spiegazione di questo fenomeno.
Una caratteristica biologica legata al sesso sembra influenzare profondamente la progressione del melanoma e la sopravvivenza, anche nella malattia avanzata.
Joosse A et al, J Clin Oncol 2013; 31: 2337-2346
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