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Tumore prostata

Dabrafenib più Trametinib adiuvante nel melanoma BRAF-mutato di stadio III


La terapia di associazione con l'inibitore BRAF Dabrafenib ( Tafinlar ) più l'inibitore MEK Trametinib ( Mekinist ) ha migliorato la sopravvivenza nei pazienti con melanoma avanzato con mutazioni BRAF V600.
Si è determinato se Dabrafenib più Trametinib adiuvante possa migliorare i risultati nei pazienti con melanoma in stadio III resecato con mutazioni BRAF V600.

In uno studio di fase 3, in doppio cieco, controllato con placebo, sono stati randomizzati 870 pazienti con melanoma in stadio III completamente resecato con mutazioni BRAF V600E o V600K a ricevere Dabrafenib orale a una dose di 150 mg due volte al giorno più Trametinib a una dose di 2 mg una volta al giorno ( terapia di associazione, 438 pazienti ) o due compresse di placebo abbinate ( 432 pazienti ) per 12 mesi.

L'endpoint primario era la sopravvivenza libera da recidiva. Gli endpoint secondari comprendevano la sopravvivenza globale, la sopravvivenza libera da metastasi a distanza, la libertà dalla recidiva e la sicurezza.

A un follow-up mediano di 2.8 anni, il tasso stimato di sopravvivenza esente da recidive a 3 anni è stato del 58% nel gruppo terapia di associazione e del 39% nel gruppo placebo ( hazard ratio per recidiva o morte, HR=0.47; P minore di 0.001 ).

Il tasso di sopravvivenza globale a 3 anni è stato dell'86% nel gruppo terapia combinata e del 77% nel gruppo placebo ( hazard ratio per morte, HR=0.57, P=0.0006 ), ma questo livello di miglioramento non ha superato il limite di analisi ad interim prespecificato di P=0.000019.

Anche i tassi di sopravvivenza libera da metastasi a distanza e di assenza di recidiva sono stati più alti nel gruppo terapia di combinazione rispetto al gruppo placebo.

Il profilo di sicurezza di Dabrafenib più Trametinib è stato coerente con quello osservato con l'associazione nei pazienti con melanoma metastatico.

In conclusione, l'uso della terapia di associazione adiuvante con Dabrafenib più Trametinib ha determinato un rischio significativamente più basso di recidiva nei pazienti con melanoma in stadio III con mutazioni BRAF V600E o V600K, rispetto all'utilizzo di placebo adiuvante, e non è stato associato a nuovi effetti tossici. ( Xagena2017 )

Long GV et al, N Engl J Med 2017; 377: 1813-1823

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