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Tumore prostata

Pembrolizumab adiuvante versus placebo nel melanoma in stadio III resecato: risultati di sopravvivenza libera da metastasi a distanza dello studio EORTC 1325-MG/KEYNOTE-054


Lo studio European Organisation for Research and Treatment of Cancer ( EORTC ) 1325/KEYNOTE-054 ha valutato Pembrolizumab ( Keytruda ) rispetto al placebo in pazienti con melanoma in stadio III resecato ad alto rischio.

Al follow-up mediano a 15 mesi, Pembrolizumab ha migliorato la sopravvivenza libera da recidiva ( hazard ratio, HR=0.57; P minore di 0.0001 ) rispetto al placebo, portando alla sua approvazione negli USA e in Europa.

Sono stati presentati i risultati finali per l'endpoint secondario di efficacia, la sopravvivenza libera da metastasi a distanza e un aggiornamento dei risultati della sopravvivenza libera da recidiva.

Questo studio di fase 3 in doppio cieco, randomizzato e controllato, è stato condotto in 123 centri accademici e ospedali comunitari in 23 Paesi.
Erano ammissibili pazienti di età pari o superiore a 18 anni con resezione completa di melanoma cutaneo metastatico al linfonodo, classificato secondo il sistema di stadiazione dell'American Joint Committee on Cancer, settima edizione ( AJCC-7 ) in stadio IIIA ( almeno una metastasi linfonodale superiore a 1 mm ), IIIB, o IIIC ( senza metastasi in transito ) e con un ECOG performance status pari a 0 o 1.

I pazienti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere Pembrolizumab 200 mg per via endovenosa oppure placebo ogni 3 settimane fino a 18 dosi o fino a recidiva della malattia o tossicità inaccettabile.

La randomizzazione è stata stratificata in base allo stadio della malattia e alla regione.

I due endpoint coprimari erano la sopravvivenza libera da recidiva nella popolazione intent-to-treat ( ITT ) e nei pazienti con tumori PD-L1-positivi.
L'endpoint secondario, qui riportato, era la sopravvivenza libera da metastasi a distanza nelle popolazioni ITT e PD-L1-positive.

Tra il 2015 e il 2016, 1.019 pazienti sono stati assegnati a ricevere Pembrolizumab ( n=514 ) oppure placebo ( n=505 ).

A un follow-up mediano complessivo di 42.3 mesi, la sopravvivenza libera da metastasi a distanza a 3.5 anni è stata più alta nel gruppo Pembrolizumab rispetto al gruppo placebo nella popolazione ITT ( 65.3% nel gruppo Pembrolizumab vs 49.4% nel gruppo placebo; HR 0.60; P minore di 0.0001 ).

Negli 853 pazienti con tumori PD-L1 positivi, la sopravvivenza libera da metastasi a distanza a 3.5 anni è stata del 66.7% nel gruppo Pembrolizumab e del 51.6% nel gruppo placebo ( HR=0.61; P minore di 0.0001 ).

La sopravvivenza libera da recidiva è rimasta più lunga nel gruppo Pembrolizumab ( 59.8% ) rispetto al gruppo placebo ( 41.4% ) al follow-up a 3.5 anni nella popolazione ITT ( HR=0.59 ) e nei pazienti con tumori PD-L1-positivi ( 61.4% ) nel gruppo Pembrolizumab e nel gruppo placebo ( 44.1%; HR=0.59 ).

La terapia adiuvante con Pembrolizumab ha fornito un miglioramento clinicamente significativo della sopravvivenza libera da metastasi a distanza a un follow-up mediano di 3.5 anni, coerentemente con il miglioramento della sopravvivenza libera da recidiva.
Pertanto, i risultati di questo studio supportano l'indicazione all'uso della terapia adiuvante con Pembrolizumab nei pazienti con melanoma cutaneo in stadio III ad alto rischio, resecato. ( Xagena2021 )

Eggermont AMM et al, Lancet Oncology 2021; 22: 643-654

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